1952 - Inaugurazione a.a. 1952-1953

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Palazzo della Sapienza, Aula magna nuova, 8 novembre 1952.

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Relazione del magnifico Rettore, prof. Enrico Avanzi, letta in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 1952-53, 609° dalla fondazione

 

Eccellenze, Signore, Signori,

l’Ateneo pisano, nell’accingersi ad un nuovo anno di vita, prima di rievocare, come di consueto, i fatti salienti che ne caratterizzano la complessa attività, rivolge un pensiero di riconoscenza a quanti sono qui convenuti, e in particolare a S.E. Giovanni Gronchi che, allievo di questo Ateneo e della Scuola Normale Superiore, ha voluto attestare, col suo intervento a questa tradizionale e significativa cerimonia, il suo particolare attaccamento al nostro centro di studi.

La nostra Università estende questo particolare saluto all’onorevole Giuseppe Togni, che ha seguito e segue nella sua opera a vantaggio dell’industria e del commercio nazionali, e lo rivolge pure allo on. Aldo Fascetti, ricordando che egli, prima di entrare nella Camera dei Deputati, è stato un suo autorevole collaboratore nella veste di membro del Consiglio di amministrazione.

 

Il numero complessivo degli studenti iscritti nella nostra Università è risultato, nell’anno accademico 1951-52, di 6.609, con l’aumento di 61 allievi in corso e la diminuzione di 23 studenti fuori corso; di guisa che i primi sono saliti a 4.437, mentre i secondi sono scesi a 2.172.

Ne è derivato che il rapporto tra il numero degli studenti fuori corso e quello complessivo - che aveva toccato il massimo del 44,6 % nell’anno accademico 1948-49 - pure mantenendosi sempre elevato, è sceso a 32,9 %, con la lieve riduzione, rispetto all’anno precedente, del 0,5%.

Il maggior numero di studenti regolari spetta alla facoltà di Scienze (899), seguono quella di Economia e commercio con sezione di Lingue e letterature straniere (872) e quella di Medicina e chirurgia (858), che ospita altresì un numero considerevole di laureati iscritti alle specializzazioni (140).

Sono degne di essere particolarmente segnalate le iscrizioni - non disgiunte da una lodevole frequenza - alla facoltà di Economia e commercio (528) e alla sezione di Lingue e letterature straniere (344), quantunque, purtroppo, la posizione giuridica di questi corsi di laurea rimanga ancora incerta e non abbia subìto apprezzabili miglioramenti.

Se riferiamo le cifre esposte al quadro nazionale, risulta che l’aumento, sia pur lieve, dei nostri studenti regolari, è in contrasto con la riduzione - da considerarsi favorevolmente - che si nota nel complesso della popolazione universitaria nazionale; dato che gli allievi in corso sono diminuiti in Italia del 24 % nel quinquennio 1946-50, passando da 190.799, quali erano nell’anno accademico 1946-47, a 145.170 per quello 1950-51.

L’aumentato numero dei nostri allievi sta in rapporto con la ricostruzione edilizia cittadina, con la maggiore attività economica locale, e, più specialmente, col sempre più intenso lavoro di riassetto, della attrezzatura scientifica e didattica del nostro Ateneo, alla quale è rivolta ogni possibile attenzione.

Il numero degli studenti fuori corso è, invece, notevolmente aumentato nelle Università italiane, sia in valore assoluto che in valore relativo. Il primo, infatti, da 57.284 per l’anno 1946-47 è salito a 85.944 per l’anno 1950-51, con aumento del 50% ; il valore relativo, segna, per lo stesso periodo, il passaggio dal 23% al 37% della popolazione studentesca complessiva.

Il numero più elevato degli studenti fuori corso, sul piano nazionale, continua ad essere dato dalle Facoltà di Ingegneria e di Agraria; per le quali, nella nostra Università, si hanno, rispettivamente i rapporti del 61,5% e del 48,5%.

Le cause sono certamente complesse, ma non deve essere taciuto che confrontando il numero degli esami imposto, per il conseguimento della laurea, agli studenti di queste facoltà si nota un preoccupante aumento degli esami che richiede una maggiore durata degli anni di corso o il ritorno ad un ordinamento basato essenzialmente sulla importanza delle materie basilari; anche in considerazione del fatto che la moltiplicazione degli esami può portare, oltre a quanto si lamenta, ad una conseguenza più grave, che consiste nel perdere in profondità ciò che si crede di guadagnare in estensione.

Il numero degli studenti che hanno conseguito la laurea dottorale nella nostra Università è risultato di 547, dei quali soltanto 103 appartengono a studenti in corso. Ne deriva che la percentuale dei laureati che hanno seguito regolarmente il piano degli studi è scesa dal 3% al 2,3%, mentre quella dei fuori corso è discesa dal 22% al 20,4%.

Hanno conseguito la lode 27 studenti, che ricordiamo a titolo di onore. Per la Facoltà di Giurisprudenza: Capirossi Giancarlo, Da Milano Mario, Del Medico Giuseppe, Di Puccio Massimo, Formentini Marco, Pera Giuseppe, Pocherra Walter; per la Facoltà di Lettere e filosofia: Gasperini Sandra, Gialli lva, Guidi Andreina, Lacorte Carmelino, Raffaelli Noris, Santini Pier Carlo; per la Facoltà di Medicina e chirurgia: Colombaioni Renato, Giannini Aldo, Nieri Giuseppe; per la Facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali: Badalassi Maria, Ciampa Salvatore, Fornaca Giuseppe, Gatto Raffaele, Mammone Carmelo, Steffanon Lina, Taradel Raoul; per la Facoltà di Ingegneria: Campani Ferdinando, Gaddi Bruno; per la Facoltà di Medicina veterinaria: Emdim Ruben, Garavaglia Carlo.

Crediamo opportuno aggiungere che il Senato accademico ha proposto di conferire, per gli anni prossimi, agli studenti che conseguiranno la lode negli esami di laurea, una speciale distinzione da consegnare alla inaugurazione dell’anno accademico.

 

Nel decorso anno accademico l’Università pisana ha perduto due valorosi insegnanti che erano nella pienezza della loro attività scientifica e didattica: Igino Macchioni, ordinario di Anatomia patologica veterinaria, si è spento il 15 luglio; Agostino Griffini, titolare di Architettura tecnica, è scomparso il 22 agosto. Inoltre, il 9 giugno, ha chiuso la sua laboriosa esistenza Luigi Puccianti, che, collocato a riposo, era circondato dalla generale estimazione. Tra gli elogi della sua memoria, ci piace ricordare quello che, pochi giorni or sono, abbiamo colto dalla viva voce di uno dei più eminenti cultori della disciplina coltivata dallo scomparso: «Non c’è professore universitario di fisica in Italia che non debba qualche merito dei suoi successi a Luigi Puccianti».

Sono altresì deceduti i liberi docenti Gustavo Borgheggiani di Otorinolaringoiatria e Umberto Moriconi di patologia chirurgica.

L’Ateneo pisano, che conserva viva riconoscente memoria di questi maestri, rinnova ai loro congiunti l’espressione del suo cordoglio.

In conformità alle disposizioni vigenti, sono stati collocati a riposo, col 1° novembre del 1952, i professori Ferdinando Belloni Filippi, ordinario di Sancristo, Gino Gallo, ordinario di Chimica applicata e Quartaroli Alfredo, ordinario di Chimica agraria. Con la stessa data, sono collocati fuori ruolo i professori Gino Baggio, ordinario di Clinica chirurgica e Gennaro Fiore, ordinario di Clinica pediatrica.

Il Superiore Ministero, accogliendo la proposta delle competenti Facoltà, ha nominato professori emeriti Evaristo Breccia e Giovanni Vitali.

Insieme alla riconoscenza del nostro Ateneo, esprimiamo a questi maestri l’augurio di una serena operosità, rinnovando il voto che i docenti fuori ruolo, conservino a vita le loro attribuzioni, onde consentire che essi possano ancora profondere, col sapere e con l’esempio, i tesori del loro spirito a favore della Scuola e della Scienza.

Col 1° novembre corr. si è trasferito alla sede di Milano il professore Ignazio Cazzaniga, titolare di Letteratura latina, al tempo stesso che due nuovi docenti sono entrati a far parte del corpo accademico del nostro Ateneo: Giorgio Salvini, titolare di Fisica superiore, che proviene dall’Università di Cagliari; Augusto Gentili che, in seguito a concorso, sale alla cattedra illustrata da Gennaro Fiore, suo maestro.

È in corso il trasferimento di Bruno Romboli, che viene da Messina per occupare la cattedra tenuta dal compianto prof. Igino Macchioni, sotto la guida del quale formò la sua preparazione scientifica.

Tra i vincitori dei concorsi che si sono svolti nell’anno accademico 1951-52 per il conseguimento delle libere docenze, ricordiamo quelli che appartengono agli istituti scientifici del nostro Ateneo, e cioè:

Gian Battista Pellegrini, per la facoltà di Lettere e filosofia; Sanzio Canna, Renzo Pasqualetti e Claudio Pellegrino per la facoltà di Medicina e chirurgia; Francesco Malacarne per la facoltà di Agraria.

L’Università di Francoforte sul Meno ha conferito la laurea «honoris causa» in Giurisprudenza al prof. Lorenzo Mossa, il quale nell’anno precedente aveva avuto analogo riconoscimento dalla Università di Lione.

 

La sistemazione edilizia ha fatto ulteriori progressi, che corrispondono agli stanziamenti ordinari e straordinari riflettenti i danni di guerra; per la riparazione dei quali il Provveditorato delle OO. PP. della Toscana, l’Ispettorato interprovinciale e l’Ufficio provinciale del Genio civile, hanno continuato a dimostrare una comprensione adeguata alle urgenti necessità di un centro di studi che ritiene di avere il triste primato, tra le Università italiane, per i danni bellici che ha subìto.

Durante l’anno accademico 1951-52, sono stati riparati dei danni di guerra per la somma di oltre 70 milioni di lire; inoltre, sono in corso o avranno prossimo inizio, altri lavori per l’importo di circa 51 milioni di lire.

Se guardiamo allo stato attuale degli istituti universitari e lo confrontiamo con quello di alcuni anni addietro, possiamo avere motivo di conforto circa un prossimo completamento delle riparazioni dei danni di guerra, le quali, sulla base delle perizie, eseguite dal nostro Ufficio tecnico, che assolve con solerte competenza al suo compito, richiedono ancora quasi 200 milioni di lire.

Circa la costruzione e l’ampliamento degli edifici, è stata accolta, da quanto ci risulta, la richiesta di 40 miliardi avanzata dal Ministero dei Lavori pubblici per l’edilizia universitaria nazionale, ma non sono ancora state superate talune difficoltà, sollevate dagli organi di controllo, circa l’erogazione della somma, a causa della posizione giuridica delle Università, che non sarebbero considerate organismi statali.

Attendiamo fiduciosi una saggia interpretazione della legge o un suo perfezionamento, perché l’Università di Pisa, come fu posto in rilievo in più occasioni, confida di riprendere il programma di lavori che furono contemplati in una speciale convenzione tra lo Stato e gli Enti locali, ma che vennero interrotti dalla guerra; e si propone altresì di attuare quelli che si sono resi necessari attraverso le esigenze manifestatesi nell’ultimo ventennio. Intanto, attendiamo, con mal celata impazienza, che possa finalmente avere inizio la costruzione del nuovo istituto di Chimica farmaceutica, per il quale, in seguito ad un intervento dell’On.le Gronchi, annunciavamo lo stanziamento statale di 200 milioni fino dalla inaugurazione dell’anno accademico 1949-50.

Qualora, come abbiamo motivo di sperare, possa avere esito favorevole la permuta dell’area dell’ex podere sperimentale annesso allo istituto di Agronomia ed ora di proprietà della Provincia di Pisa, con l’area demaniale da destinarsi alla caserma dei Vigili del fuoco, potrebbe avere inizio il trasferimento degli istituti della facoltà di Veterinaria nella zona che si è resa disponibile, in seguito allo spirito di comprensione dimostrato dall’Amministrazione provinciale e dal Comune di Pisa che ha già ceduto la parte di terreno di sua proprietà.

Seguiamo le pratiche riguardanti le richieste avanzate per la concessione di congrui contributi per le costruzioni che l’Università intende effettuare direttamente per i suoi docenti, per il funzionamento della Cooperativa istituita tra i professori universitari, per una maggiore assegnazione alla Provincia di Pisa di fondi da destinare alle singole costruzioni contemplate nella legge Aldisio e quelle che riflettono, infine, la costruzione di un primo gruppo di alloggi in conformità del piano Ina-casa.

Intanto, siamo lieti di annunciare che nella prossima primavera saranno resi abitabili i 12 alloggi, costruiti dall’Istituto delle case popolari previa convenzione con l’Università.

Quello delle abitazioni è un problema che ha un valore fondamentale per la nostra Università, la quale; anche in armonia con le disposizioni emanate dal Superiore Ministero, desidera che i suoi docenti possano risiedere stabilmente nella città ove esercitano la loro alta missione, e intende altresì di favorire i suoi funzionari e i suoi dipendenti che hanno la legittima aspirazione di avere una casa propria.

Tra le nuove opere curate dalla Università, rammentiamo la costruzione dell’obitorio, adiacente all’istituto di Medicina legale e di Anatomia umana, che risponde ad una necessità vivamente sentita, per sopperire alla quale è stato concesso un contributo dall’Amministrazione provinciale di Pisa e dal Comune di Pisa.

Ci piace ricordare altresì la istituzione del Centro audiometrico «Salvatore Traina», che è sorto, nel nome del maestro scomparso, per accordi intervenuti tra la clinica Otorinolaringoiatrica e l’istituto di Medicina legale.

Dei notevoli progressi sono stati compiuti riguardo all’attrezzatura degli istituti scientifici, la quale compirà un notevole passo avanti attraverso lo speciale contributo che il Ministero della P.I. si accinge a fissare, in seguito alla prima assegnazione, da parte dello Stato, di 2 miliardi di lire. Se tale contributo potrà essere mantenuto per almeno un quinquennio, gli istituti potranno, in buona parte, supplire alle attuali deficienze, che sono vivamente lamentate.

La Scuola-Collegio «Antonio Pacinotti» nell’accingersi al suo secondo anno di vita, si varrà, per la sua sede, dei locali universitari posti nella piazza dei Cavalieri che l’Amministrazione provinciale ha lasciato per trasferirsi nella sua sede ormai completamente ricostruita e utilizzerà anche una parte di quelli del Collegio Puteano.

I lavori di adattamento procedono alacremente con l’intento di avviare la sistemazione dei Collegi universitari nella storica piazza, secondo una chiara visione che è stata perseguita, per molti anni, dall’ing. Giovanni Girometti, nella veste di ingegnere capo dell’Ufficio del Genio civile e poi in quella di Provveditore alle Opere pubbliche della Toscana, e che è ora assecondata dalle persone che gli sono succedute nella reggenza di tali uffici.

La Casa dello studente sta completando le sue attrezzature sportive distrutte dalla guerra, sia per corrispondere alle esigenze di una sana educazione fisica, sia per rendere omaggio ai nostri baldi giovani che nelle gare nazionali svoltesi a Merano e a Trieste hanno superato le rappresentanze di tutte le Università, conquistando al CUSP di Pisa l’ambìto titolo di Campioni d’Italia.

La Mensa universitaria afferma sempre più la sua utilità per i nostri allievi e sta a provarlo il fatto che, nel decorso anno ha registrato l’introito di L. 32.853.540, che corrisponde a 156.444 presenze.

Nel segnalare questi fatti e queste prospettive ci è caro porgere felicitazioni augurali alla Scuola Normale Superiore, che finalmente potenziata nel suo bilancio, oltre ad accogliere quest’anno un maggior numero di allievi che seguono i corsi della Facoltà di Lettere e filosofia, e di quella di Scienze, riprende, con nuovi ordinamenti e con ottime prospettive, la attività della sezione femminile, e accresce anche, in seguito ad una convenzione con l’Università, i posti per il Collegio Mazzini ed il Collegio Timpano.

 

In vista della legge 18 dicembre 1951, n. 1551, che contempla l’aumento dei contributi statali a favore delle università e istituti superiori, e, al tempo stesso, provvedere all’assistenza degli studenti, è salito a 56 milioni di lire il contributo annuo dello Stato per il funzionamento della Università; la terza parte del quale, insieme alla aliquota del 15 % delle tasse, viene a potenziare l’Opera universitaria, il cui bilancio, nell’esercizio decorso, è salito a oltre 31 milioni di lire, cioè a quasi il decuplo di quello degli anni precedenti.

È questo un nuovo e vitale organismo che si viene ad inserire nella vita universitaria, con la prevista collaborazione degli studenti, sulla quale siamo certi di poter fare gran conto, anche in rapporto al lodevole spirito di comprensione e di iniziativa che hanno dimostrato circa la imposizione delle nuove tasse e soprattasse.

 

In considerazione della opportunità di facilitare l’intesa tra i giovani di università diverse, l’Università ha assecondato gli scambi culturali, invitando, sotto la guida del docente di Lingua e letteratura inglese, un gruppo di giovani a Birmingham per il soggiorno di un mese in uno dei collegi di quella Università. Altri allievi che seguono i corsi di Lingue e letterature straniere, sono stati inviati, per lo svolgimento dei loro studi, presso università della Germania e della Spagna.

Al tempo stesso, nel Collegio «Cristoforo Colombo», messo a disposizione del Ministero degli Esteri, (Fondazione dei figli degli italiani all’estero) si sono svolti, anche nel decorso anno, sotto la egida della nostra Università, con la direzione del collega Tristano Bolelli e con la collaborazione dei docenti del nostro e di altri atenei, quattro corsi di lingua e cultura italiana per stranieri, frequentati da oltre 300 allievi, appartenenti a 14 nazioni diverse, in buona parte provenienti dalla Università di Birmingham.

Siamo grati al Ministro degli Affari esteri per il contributo accordato e le facilitazioni concesse, ed esprimiamo la nostra riconoscenza agli enti della città di Viareggio e di Lucca, nonché al Rotary Club per l’appoggio morale e finanziario accordato a queste attività.

Nel quadro dell’avvicinamento di giovani di università diverse - italiane e straniere - ricordiamo che l’Opera universitaria ha sussidiato il campeggio effettuato, nella decorsa estate, a Marina di Pisa, in un tratto della pineta concessa dal Comune di Pisa, per iniziativa di un gruppo di nostri studenti, attraverso l’attrezzatura accordata dal Ministero della Difesa e il contributo continuativo della esperienza di ufficiali e soldati delle Forze armate.

Siamo stati lieti di assecondare questa iniziativa e ci siamo compiaciuti di vederla ottimamente attuata, oltre che per la sua importanza intrinseca, per gli sviluppi che crediamo possa avere ai fini della istituzione, sulla spiaggia del Tirreno prossima a Pisa, di un centro di assistenza per gli studenti che richiedono cure marine; il quale potrebbe sorgere attraverso convenzioni delle Opere universitarie degli Atenei toscani ed anche di quelle appartenenti ad Università o Istituti superiori che hanno sede in città lontane dal mare.

 

In armonia con le attività delle istituzioni cittadine, è stata firmata la convenzione con l’Ente comunale di assistenza di Pisa, per il funzionamento nella Clinica ortopedica, che già svolge un’intensa ed apprezzata attività.

Inoltre, nello spirito di una reciproca comprensione, sono stati stipulati nuovi accordi con la Cassa di Risparmio di Pisa circa i rapporti finanziari con l’Università, alle sorti della quale questo ente cittadino ha sempre dimostrato una notevole sensibilità.

Altra iniziativa che l’Università ha condotto a termine - attraverso la instancabile attività del nostro predecessore on. prof. Augusto Mancini - unitamente agli Enti cittadini, regionali e nazionali, è stata quella della istituzione in Pisa della «Domus Mazziniana», che si propone di «cooperare agli studi e alle ricerche sulla vita, sul pensiero e sull’opera di Giuseppe Mazzini, alla raccolta e conservazione dei cimeli e documenti, a ogni altra attività che valga a diffondere la conoscenza del pensiero e dell’azione mazziniana tra italiani e stranieri».

E così, dopo la «Domus Galileana» - sorta ove si aprì la vita immortale di Galileo - Pisa è ora sede di un istituto destinato al grande italiano che chiuse in questa città la sua vita terrena.

A queste due istituzioni, il nostro Ateneo, che ha una parte notevole nella loro amministrazione, auspica un’attività feconda e strettamente collegata alla vita di questo centro di studi.

 

Come abbiamo ripetutamente affermato, le sorti della città di Pisa e della Università che in essa vi ha sede, sono strettamente legate tra loro; perciò qualsiasi iniziativa che riguardi il processo di questo Ateneo è destinata a ripercuotersi favorevolmente sulla vita cittadina.

Con questo spirito, abbiamo prospettato la opportunità della fondazione, con i beni demaniali che furono già di dotazione della Corona, di un «Ente nazionale per studi e ricerche ai fini del progresso sociale ed economico», cioè abbiamo auspicato il sorgere di un Ente statale amministrativo autonomo, sul tipo di quello contemplato dal R.D.L. 30 dicembre 1923, n. 3267, che riflette la istituzione e il funzionamento dell’azienda di Stato per le foreste demaniali.

Per evitare possibili malintesi, teniamo a riaffermare che il desiderio della Università è essenzialmente quello di vedere attribuita ai beni demaniali suddetti una funzione nazionale, che, nelle mutate condizioni istituzionali, contempli diversi aspetti della vita sociale e scientifica del Paese.

Ciò si dovrebbe raggiungere con la conservazione delle integralità della Tenuta di S. Rossore e con la assegnazione in uso, da parte dello Stato, dei beni all’Ente sopra menzionato, in modo che la città e la provincia di Pisa, insieme a quelle contermini, possano, per la loro ubicazione, beneficiarne in modo preferenziale.

Si vuole così creare nello spirito della legge 9 agosto 1948, n. 1077, un centro operante a favore del progresso nazionale; ed è per il raggiungimento di questo obbiettivo che contiamo dell’accordo degli Enti locali e nell’appoggio delle autorità politiche, pronti a scendere nei particolari quando sia raggiunta una indispensabile intesa di base, senza la quale non si può, purtroppo, escludere una deprecata soluzione negativa.

 

Da quanto abbiamo avuto l’onore di esporre, emerge che il nostro Ateneo, superando gravi difficoltà, ha conseguito nell’anno accademico 1951-52, nuovi progressi, che valgono a conservargli la generale estimazione, della quale ha avuto la più alta testimonianza, il 21 giugno decorso, nella visita di Luigi Einaudi, che, nella veste di Capo dello Stato, ha voluto visitare la sede del Rettorato, ove gli hanno reso omaggio le Autorità accademiche e l’intero Corpo docente.

 

Chiudiamo questa relazione con un pensiero di riconoscenza alle autorità politiche e amministrative della provincia di Pisa e di quelle vicine, al Consiglio di amministrazione, al Senato accademico, al Consorzio universitario, all’Opera universitaria; e al tempo stesso ringraziamo i colleghi, i funzionari degli uffici amministrativi e tecnici, gli assistenti e tutto il personale per l’appoggio e la collaborazione che ci hanno dato.

Un particolare saluto augurale rivolgiamo ai giovani, che nelle aule universitarie, sotto la guida dei loro maestri, si preparano ad operare, in modi diversi, per la grandezza dell’Italia.

Con questi sentimenti, dichiaro aperto l’anno accademico 1952-53, 609° dalla fondazione, e prego il collega prof. Arturo Magliano di tenere la propulsione, trattando il tema: «Incognite della biologia: cause di insorgenza di morbilità ereditarie».

 

Da: Annuario dell’Università degli studi di Pisa per l’anno accademico 1953-1954.

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